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La Vacca Matura

 
Post #1


La Vacca MaturaErano le diciannove di un venerdì pomeriggio, quella sera avrei dovuto avere un incontro con una zoccoletta di 20 anni conosciuta su Tinder; mentre pensavo a come mi sarei vestito, mi resi conto che mi mancava un paio di scarpe adatte a un'occasione simile e così, visto che mi trovavo a pochi passi da un centro commerciale in cui vi era uno dei miei negozi preferiti, decisi di deviare per fare qualche acquisto.Entrai dunque nel negozio e mi diressi verso il reparto maschile, quando con la coda dell'occhio vidi una signora sui 45 anni china a scegliere vari modelli; fin qui niente di strano, se non fosse per il fatto che sembrava non portasse le mutandine, tuttavia, pensando che fosse un'allucinazione, continuai per la mia strada.Scelto il modello, delle classiche derby nere, mi sedetti per provarle, ma quando alzai lo sguardo mi si ripresentò nuovamente la donna piegata, neanche a farlo apposta, col culo rivolto verso di me, così che non ebbi più nessun dubbio, le mutande sotto quella gonna già semitrasparente non c'erano. Sono sempre stato un grande appassionato di donne mature, ma purtroppo non ho mai avuto la fortuna di rimorchiarne qualcuna, quindi, a quella vista corrispose subito una visibile erezione. Cercando di nascondere il gonfiore tra i pantaloni mi provai le scarpe di fretta e furia, quando ecco che, alzando lo sguardo, vidi che anche lei si stava finalmente provando dei tacchi chilometrici e, nello spostare le gambe, mi offrì ancora la vista dei suoi genitali: riuscii a vedere che era rasata e che aveva delle piccole labbra molto carnose; la mia erezione era divenuta ormai impossibile da nascondere, proprio nel momento in cui sembrò si girasse verso di me. Non capivo se mi stesse guardando e soprattutto dove mi stesse guardando perché portava degli occhiali che, grazie al riflesso, mi impedivano di vedere il suo sguardo, ma ben presto mi fu chiaro chi e soprattutto che cosa avesse visto... Si passò impercettibilmente la lingua sul labbro superiore e lentamente aprì le gambe: vidi il pube completamente rasato sovrastare delle grandi labbra tutto sommato strette, mentre le piccole erano così sporgenti che toccavano lo sgabello e nascondevano perfettamente il clitoride. Suonò un telefono. Era il suo. "Pronto? Sì, le ho scelte, le sto provando ora." Breve momento di silenzio. "Sì, lo so che stasera vai in trasferta, mi sono portata le chiavi, esci pure quando vuoi. Ci vediamo tra tre giorni" Attaccò. Per tutta la durata della chiamata rimasi a fissarla come imbambolato e lei si accorse anche di questo. Si alzò e venne verso di me rivolgendomi uno sguardo provocante e passò dritta verso l'uscita. La seguii con lo sguardo fino alla cassa, dopodiché ritornai a provarmi le scarpe, ma... Vicino alla s**tola c'era un pezzo di carta. "Come nei film", pensai. Non ci credevo. Eppure..."Via Monet 6 21.30 sono sola" Rimasi inebetito a fissare il vuoto quando l'immancabile commesso mi riportò alla realtà: "Ha bisogno?" Con uno sbrigativo "no, grazie" presi le derby e mi diressi verso la cassa. Pagai con la carta di credito e uscii. Il biglietto lo aveva lasciato sicuramente quella donna, ma la stessa sera avevo appuntamento con la puttanella. Che fare? Non ci misi molto in realtà a decidere, la voglia di chiavare una milf era troppo forte dentro di me, aprii Tinder e scrissi alla ventenne che mi avevano trattenuto al lavoro, che dovevo fare uno straordinario impossibile da spostare e altre scuse simili che tutti usiamo quando abbiamo trovato di meglio da fare. Mi mandò affanculo, ma non temete, ci uscirò e presto su questi schermi saprete com'è andata a finire. Arrivai finalmente a casa e dopo una rapida doccia mi vestii devo dire piuttosto elegantemente, anche perché nonostante la signora fosse una troia era molto "posh", il che, sebbene non ce ne fosse bisogno, era un elemento ancora più eccitante per i miei gusti. Uscii di casa e poco dopo arrivai in Via Monet. Al numero 6 si trovava una villa niente male, molto alta borghesia; tutte le luci a parte quelle di una stanza al momento erano spente e quando lessi il citofono non c'era nessun nome. Suonai.Immediatamente si aprì l'enorme cancello rivelando un vialetto che percorsi fino ad arrivare all'ingresso che si trovava non chiuso, ma accostato. Aprii. "Vieni, vieni" mi disse la stessa voce che parlava al telefono nel negozio "di sopra." Salii le scale e aprii l'unica porta da cui filtrava un po' di luce. Nella stanza c'era lei, seduta su una sedia a gambe spalancate come nel pomeriggio. Ovviamente senza mutande. Vestiva una camicia bianca leggera ed elegante e una gonnellina nera molto trasparente. Mi ordinò: "Tira fuori il cazzo, che ho aspettato abbastanza." Si gonfiò immediatamente e lo tirai fuori "grosso come si vedeva dai pantaloni" disse prima di infilarselo in bocca. Iniziò a ciucciare con estrema voracità, quasi come se non lo facesse da anni, le accarezzai la testa spingendogliela dicendole: "Dai, succhia cagna". La sua risposta fu una succhiata ancora più vorace. La tirai per i capelli e la costrinsi a guardarmi. "Apri la bocca, troia" e le sputai in faccia. Mentre ingoiava la saliva, le strappai la camicia. "Fammi vedere queste tette da vacca matura." Uscirono dei seni che saranno stati una terza misura a esagerare, ma con dei capezzoli enormi. Presi il destro tra le dita e strizza, mentre la riportavo a succhiare. Emise un gemito misto tra dolore e piacere. Strinsi ancora più forte e le tirai uno schiaffo. "Succhia, Succhia più forte, fammi vedere quanta fame hai." La sollevai di peso e la sbatte sul letto a pancia in su, ma lei si girò e sollevando la gonna urlò: "CHIAVAMI NEL CULO!" "Qui le regole le faccio io" dissi e la rivoltai un altra volta gettandomi a succhiarle e a morderle quei capezzoloni enormi. "Sì! Sì!" Urlava, mentre la mia mano finiva sotto la sua gonna e si riempiva di umori. "Sei bagnata, eh?" le dissi fiondandomi a leccarle la figa. Ci misi anche io una certa voracità riempiendola della mia saliva mentre tentavo di districare la lingua alla ricerca del clitoride sommerso tra quelle piccole labbra semplicemente immense. Finimmo velocemente in un 69 dove lei alternava leccate ad asta e palle, mentre io le tenevo aperto il culo e infilava la lingua in ogni dove. "Ora scopami ti prego."La sollevai e la feci sedere sul cazzo tenendola in braccio, iniziai a pompare colpi molto forti e lei godeva quasi al punto che avevo paura potesse svenire "si, si, sfondami la figa" disse con una voce rantolante e gli occhi all'indietro. "così, così, aprimi, dai...". Dopo diversi colpi la ributtai sul letto, la camicia si incastrava tra i capezzoli, mentre lei si rimetteva a pecora "nel culo ora, ti prego, nel culo". Ma non erano ancora quelli i miei piani, sentivo un leggero pizzicorino alla cappella che mi impediva di godere appieno della scopata. Mi scappava da pisciare. Non potevo interrompere lì la cosa e lei sembrava abbastanza puttana da poter apprezzare... La presi per i capelli e glielo rimisi in bocca. Pisciai. Dopo i primi inevitabili colpi di tosse si riempì la bocca di piscio e lo fece colare ai lati della bocca dove bagnò la blusa che da bianca divenne trasparente e aderente, lasciando intravedere le appena accenate curve del suo corpo dovute all'età. Finito di pisciare mi guardava con uno sguardo implorante, allora le tolsi la camicia e le diedi una leggera spinta sulla schiena di modo da farla distendere carponi."Senza lubrificante" dissi "te lo apro in due." e le ficcai il cazzo all'interno del culo. Urlò di dolore. Non mi fermai. Presto le urla di dolore si sostituirono a quelle di piacere e io mi chinai su di lei mentre continuavo a spingere andando a giocare con i suoi capezzoli e a leccarle la lingua in un "bacio" che di romantico aveva poco, ma di sporco molto. Dopo una decina di minuti stavo per raggiungere l'orgasmo. Mi staccai da lei e la afferrai per l'ennesima volta dai capelli. "Apri" ordinai. Aprii e le venni un po' in gola e un po' sul viso, dove la sborra andò a colare per le rughette ai lati della bocca tipiche delle donne della sua età. Mi guardò stremata. "Era da tanto che non mi chiavava un cazzo giovane come il tuo."Mi fermai la lei a notte e la scopai altre tre volte. L'indomani ci scambiammo i numeri e me ne andai. Dovevo vedere come risolvere con la tipa di Tinder...
06-25-2021, at 01:51 AM
Alıntı
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