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Le mie storie (73) (prima parte)

 
Post #1


Le mie storie (73) (prima parte)Negli anni in cui siamo stati amici e di Carmine avevo soltanto notizie "di rimbalzo", mai avevo saputo che avesse questa sorta di predilezione per giocare con la frutta e la verdura. Se vi ho già raccontato della banana, una sera (qualche giorno prima della vigilia), mentre eravamo comodamente seduti entrambi sul divano, lui si alzò e dopo essere andato in cucina tornò con una zucchina. Mi allargò l'elastico della tuta e dopo aver spostato il bordo dello slip, piano piano me la mise dentro, e mentre guardavamo il film, con la sua mano nella mia tuta, la faceva entrare ed uscire dalla micia. Mi bagnai ma non ebbi l'orgasmo, lui dopo aver giocato una decina di minuti così, arrivando a farla sparire dentro di me, la riportò in cucina soddisfatto. Così come qualche giorno dopo, sempre con la zucchina, mi fece sedere sopra di lui e dopo aver sollevato la gonna fin sopra, mentre ci baciavamo, cominciammo i preliminari con la mia mica che lo accoglieva liscia liscia fino in fondo.Raccontate queste due brevi pillole di erotismo casalingo, veniamo a ciò che è successo durante le vacanze.La vigilia.Per la prima volta dopo anni a Natale mi sono presentata "accompagnata". La sera della vigilia, c'erano i miei genitori, mio fratello con la famiglia, il fratello di mia mamma con la compagna, un altro fratello sempre di mia madre con moglie e figlie ventenni ed una mia vecchia zia. Un po' per rendere la serata simpatica, mi sono vestita a tema con un archetto rosso tra i capelli, un pullover di lana (con soltanto la canotta sotto per il troppo caldo) tipicamente natalizio, minigonna a quadretti rossi e verdi e calze rosse. Avevo anticipato a Carmine che, nonostante abbia ormai più di quarant'anni, ogni vigilia, mia madre o qualcuno per lei, si prende la briga di regalarmi un completino intimo, e che più di una volta mi è stato per così dire consigliato di indossarlo e mostrarlo ai commensali; tutto questo al ritmo di "Francesca indossalo per noi!" Se fino ai trent'anni, questa simpatica abitudine poteva avere un senso, adesso a quarant'anni suonati (42), la trovo un po' ridicola. Fatto sta che al momento dello scambio dei doni, dopo quelli per i nipoti, come al solito è uscito il famigerato pacchetto con la pubblicità dell'intimo ed io subito ho capito; per cui prima di ascoltare il coretto, li ho anticipati e sono andata in bagno ad indossare il perizoma (bianco) sopra le calze ed il reggiseno sotto il pullover. Tornata nel salone, ho fatto la mia bella passerella sollevando la gonnellina prima e poi il pullover, tra le solite risate generali. Dopo aver ringraziato mia zia, mi sono accomodata sulle ginocchia di Carmine che, sorridendo mi ha sussurrato che ero stata molto sexy. Tra una cosa e l'altra si è fatta l'una di notte ed io non volevo fare vedere ai miei che lui si sarebbe fermato a dormire da me; quindi l'ho salutato insieme agli altri chiedendogli anche di accompagnare mia zia a casa visto che era senza passaggio. Dopo un po' la casa si era completamente svuotata, il tempo di raccogliere carte e cartacce e di riempire alcuni sacchetti dell'immondizia che ho sentito la porta di casa riaprirsi: Carmine era tornato. Ci siamo abbracciati e l'ho ringraziato per essermi stato vicino, cosa che non mi accadeva da tanto; il tempo di sentire la sua stretta intorno alla vita che il maialone aveva già messo la mano sotto la gonnellina sul mio grosso culo coperto però dal perizoma, dalle calze rosse e dal nuovo perizoma. Mentre si toglieva il giaccone, sono andata in camera da letto, il tempo di togliermi un po' di roba da dosso che lui mi ha raggiunta. Avevo ancora indosso il pullover e la gonna, ma sotto ero nuda e questo devo dire che lo ha eccitato particolarmente. Effettivamente sembravo un po' quelle scolarette giapponesi che si vedono nei fumetti sexy, lui, seduto sul letto, mi ha tirata su di sé, ed ha cominciato a baciarmi mentre mi toglieva il maglione natalizio. La sua lingua giocava con il lobo del mio orecchio, la sua mano destra stringeva il mio capezzolo sinistro, mentre l'altra mano era finita tra le mie cosce pronta ad infilarsi nella mia micia. Appena le sue dita sono entrate dentro, ho sentito un brivido di eccitazione che mi ha fatto bagnare quasi subito; con il mio bacino accompagnavo i suoi movimenti, mentre con una delle mie mani cercavo di prendergli l'uccello che era ancora dentro i pantaloni. Non so come ma anche nella penombra della mia stanza, sono riuscita ad aprirgli la cerniera e ad insinuare le dita nei suoi boxer che faticavano a nascondere il suo membro duro. Con il braccio dietro la schiena ho cominciato a masturbarlo, mentre io stavo per godere grazie alle sue dita; poi senza avvisarmi si è alzato, e dopo avermi fatta stendere sul letto, è venuto sopra di me ed ha cominciato a scoparmi. È bastato pochissimo ed i miei gemiti di piacere raccontavano l'orgasmo, mentre lui continuava a spingerlo dentro e fuori. Io lo incitavo a venire, lui stringeva le mie cosce e scopava. Poi dopo qualche minuto un fiume di sperma mi ha coperto lo stomaco ed il seno, e finalmente ho visto il suo volto godere come piace a me. Sorridente e felice mi ha detto "buon Natale!" Ed io ho ricambiato l'augurio. Sapevo che non si sarebbe accontentato di quell'unica scopata, così sono andata in bagno a ricompormi e ripulirmi (soprattutto); uscita completamente nuda, ho dato uno sguardo al letto dove lui, nudo guardava la tv, e sono andata a spegnere il calorifero. Passando per la cucina, ho raccattato una serie di noci e nocelle e le ho portate in camera da letto. Dopo essermi seduta dalla mia parte del letto, ho cominciato a sgranocchiarle mentre cercavo di capire che il film stesse vedendo Carmine; lui, sembrava assorto più che mai, ma appena mi ha vista "nature" e piena di noccioline, ha spento il televisore e si è messo a cavalcioni sopra di me. Abbiamo cominciato a giocare, io mettevo la nocciolina sopra il mio corpo, lui doveva prenderla con la bocca. La sua lingua ha cominciato a leccarmi il collo, poi il braccio, in mezzo ai seni, sul capezzolo. Il suo uccello, poggiato sul mio bacino, piano piano si allungava, ed ogni volta che lui tornava su con la schiena, lo vedevo crescere. Poi la sua mano si è infilata sotto la coscia e dopo avermi sollevato un po' il sedere mi ha penetrata nuovamente. Mi sono aggrappata a lui con l'altra gamba ed insieme, muovendoci come un sol corpo, abbiamo fatto l'amore fino a godere contemporaneamente l'uno dentro l'altro (prendo la pillola tranquilli).NataleHo aperto gli occhi che l'orologio segnava le 10:34, accanto a me il posto era vuoto, ma quella sensazione di solitudine alla quale ero abituata durante le feste, è sparita nel momento in cui ho visto arrivare Carmine con il caffè e il panettone. Ci siamo messi comodi sotto il piumone ed abbiamo cominciato a mangiare, mentre guardavamo alla tv le notizie del telegiornale. Appena finito, con uno sguardo d'intesa abbiamo capito che avevamo entrambi voglia di farlo; Carmine ha spostato il tavolinetto per terra, io ho allungato la mia mano sotto il lenzuolo per prendergli l'uccello, le nostre labbra si stavano per baciare e? Sento suonare il campanello di casa. Mia madre (che abita nello stesso palazzo) era venuta a darmi una mano per pulire casa. Due minuti di panico totale, poi, dico a Carmine di prepararsi per uscire (sarebbe dovuto andare a casa a prendere i regali dei suoi nipoti, promettendogli di essere puntuale all'ora di pranzo per mangiare con la sua famiglia). Metto su l'accappatoio e apro la porta, riuscendo a nascondere la delusione per ciò che stava per succedere. Porto mia madre in cucina a prendere un caffè (che avevo preso appena qualche minuto prima), e capisco subito che le vuole fare un po' di chiacchiere sulla serata precedente. Le dico di aspettare il tempo di indossare qualcosa, e dopo aver fatto fuggire il mio uomo, ritorno da lei per i classici commenti. Fortunatamente Carmine è piaciuto un po' a tutti, anche perché è sempre stato molto estroverso. Ma mi rendo conto di stare parlando un po' troppo della mia vita privata. Così, dopo la chiacchierata familiare mi sono fiondata in camera per vestirmi pronta a conoscere i suoi parenti. Autoreggenti scure vestito di lana fino alle ginocchia con spalle scoperte e reggiseno senza spalline, stivaloni neri. Il mio intento era quello di apparire donna nonostante l'altezza e le sembianze di eterna ragazzina, che se da una parte mi fanno sembrare più giovane, dall'altra mi rendono meno credibile. Arrivati a casa della mamma, vengo squadrata da cima a fondo e mi accorgo che un parente non ben decifrato, ma piuttosto avanti con l'età, mi guarda fisso il decolletè. Carmine mi porta subito in camera sua, o meglio in quella che era stata da ragazzino camera sua e non mi dà neanche il tempo di poggiare la giacca sul letto che si appoggia da dietro e mi abbraccia. Non faccio fatica a capire che è piuttosto eccitato, mentre con un braccio mi stringe in vita, l'altro cerca di sollevarmi il vestito davanti percorrendo l'interno della coscia fino ad arrivare al bordo del autoreggenti. Sono letteralmente terrorizzata dalla paura che la porta si possa aprire all'improvviso, ma non riesco a resistergli e lo lascio fare; la sua mano sposta facilmente la mutandina di lato e le sue dita entrano a coppia dentro di me quasi a volermi sollevare da terra. Comincio a godere, mentre con le mani mi appoggio alla finestra e guardo fuori piazza Dante. Cerco di sentire il rumore della casa, le voci dei suoi parenti, intanto continuo ad ansimare mentre il mio vestito ormai è salito sulla vita. Il suo cazzo duro e lungo si strofina contro il mio sedere sopra il perizoma, poi non ce la faccio più e vengo. Le mie gambe cedono, le sue dita fradice finiscono nella mia bocca, il suo uccello vorrebbe scoparmi ma i rumori si fanno più vicini e quindi istintivamente mi libero del suo abbraccio e cerco di ricompormi il più velocemente possibile. Neanche 30 secondi dopo, sentiamo bussare alla porta della stanza e senza aspettare ci vediamo entrare la nonna e lo zio con il figlio piccolino. Con uno sguardo faccio capire a Carmine di chiudersi la cerniera, lui se ne accorge e ridendo come un matto mette al sicuro la propria intimità. Comincia il pranzo di Natale? Sono circa le due del pomeriggio? Quando mi alzerò, dopo aver mangiato la frutta, orologio segnerà quasi le cinque. In una tavolata lunga non so quanto, mi rendo conto quasi subito, che al di là di tre ragazzini irrequieti, sono ampiamente la più giovane insieme ad una cugina di Carmine. La media dell'età segna circa 70 anni, per cui, quando a pomeriggio inoltrato non so da dove, si comincia a sentire un po' di musica, io e la mia coetanea ci ritroviamo quasi senza saperlo al centro del salone a ballare con questi signori anziani che, data l'età, sono piuttosto birichini sia di occhi che di mani. Il mio vestito, anche se di lana, sale un po' troppo facilmente fino alla zona proibita; più di una volta mi rendo conto di avere le autoreggenti in vista, ma allo stesso tempo devo fare attenzione alle zone alte dove "la mia mercanzia" cerca in tutti i modi di fuoruscire. D'altra parte non avrei mai pensato ad un Natale ballerino. Anche la mia compagna di sventura, abbigliata, se possibile, peggio di me in quanto a comodità, si ritrova spesso con la minigonna (un po' troppo mini) a metà sedere, con i suoi partner, che nonostante l'anagrafe, sanno bene dove mettere le mani. Alla fine ci guardiamo entrambe leggermente sconsolate, ma consapevoli di aver fatto un'opera di bene, almeno questo è il commento reciproco quando ci ritroviamo entrambi nel bagno a darci una sciacquata dopo le varie esibizioni. Mara (questo il suo nome) mi fa presente come il signor Aldo (non so a che titolo di parentela presente) sia stato piuttosto esplicito con le mani, sia con lei che con la sottoscritta, i nostri sederi ringraziano, ma è meglio tenerlo a bada. Quando l'intera comitiva si scioglie, è l'ora di cena, siamo solo al secondo dei tre giorni e io sono piena come una maiala. In macchina Carmine mi racconta che il vecchietto più arzillo della comitiva, da giovane è stato un donnaiolo; io non faccio fatica a credergli. Poi passiamo a parlare di Mara e subito scopro che quando erano ragazzini, avevano fatto zozzerie varie. Lui ride perché anche io gli racconto di aver avuto esperienze sessuali con i cosiddetti cugini, poi mi prende la mano e se la mette sul pacco facendomi sentire la sua eccitazione.Torniamo a casa mia (anche perché l'indomani siamo attesi a casa dei miei per Santo Stefano), il tempo di poggiare le giacche, di prendere una bottiglia d'acqua dal frigo e di andare in bagno per lavarmi i denti, che vedo entrare anche Carmine, il quale dopo essersi messo dietro di me, mi agguanta per i fianchi mentre io sto ancora strofinando lo spazzolino, e comincia a strusciarsi cercando di sollevarmi il vestito. Il tempo di sciacquare la bocca, ed il vestito me lo sollevo da sola lasciando la strada libera al suo uccello ancora imprigionato nella cerniera. Passa qualche secondo e dopo avermi piegata un po' in avanti, lo sento entrare duro dentro di me. Mi sbatte con forza, mi dice che si è arrapato da quando mi ha visto ballare a casa dei suoi e mentre lo facevo mostravo le autoreggenti. Il tempo di urlare che sono la sua femmina e mi viene dentro. Io sono ancora terribilmente eccitata, lui continua a spingere fino a quando non si sposta verso la tazza per pulirsi; io mi tolgo il vestito e mi faccio un bidè, pronta a prendermi ciò che aveva soltanto iniziato a darmi.Da quando siamo insieme, non c'è mai stato nessun problema di sesso fra noi; ognuno cerca di coinvolgere l'altro, ed ognuno lo accontenta nelle sue voglie.Entro in camera da letto e lo trovo seduto con la schiena sul cuscino mentre cambia canale, mi tolgo il reggiseno e mentre indosso la mia solita maglia lunga, lui mi dice di fermarmi. "Resta nuda che dobbiamo ancora festeggiare". Non è nuovo a queste frasi da cinema, ma quel che dice fa (per fortuna)? Così neanche il tempo di menarglielo un poco con la mano, che il suo uccello è di nuovo bello duro e lungo pronto per chiavarmi. Gli salgo sopra e inizio a cavalcarlo, le mie tettone sfidano la forza di gravità, poi lui ne agguanta una e comincia a giocarci, fin quando mi fa stendere sul letto e mi fa poggiare le gambe sopra le sue spalle. Sa muoversi bene, non tanto forte ma neanche lento, sente che sto per venire ed asseconda i miei gemiti aspettando di lì a qualche secondo il mio orgasmo. Lo invito a spingere con forza, lui mi asseconda, poi godo e mentre lo faccio, non so perché ma gli chiedo di venire in bocca? Accontentata! Sento il suo sperma riempirmi la bocca, il sapore è un po' aspro ma lo mando giù con soddisfazione. Per un attimo mi chiedo il perché di quella richiesta, poi mi rendo conto che tra le sue braccia sto troppo bene e capisco che il sesso ci completa dannatamente.(Continua?)
09-11-2021, at 08:12 PM
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