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Sedici anni - capitolo 1

 
Post #1


Sedici anni - capitolo 1Capitolo 1 Sono cresciuto in una piccola città della costa, un posto di quelli dove tutti sanno tutto di tutti. C'era molto da fare per un ragazzo di 16 anni, nuotare nel lago, andare in bicicletta con gli amici, passeggiare nei boschi, o solo andare al minimarket. A 16 anni ci sono un sacco di cose che si pensa siano essenziali da comprare, ma i miei genitori non avevano molti soldi e se volevo una mountain bike a 18 rapporti, c'era solamente una cosa che potevo fare.... trovare un lavoro.Quindi a giugno dopo la fine della scuola trovai lavoro alla pizzeria del quartiere. Era un locale caldo e puzzolente e c'erano molti posti migliori in cui avrei voluto stare, ma il pensiero di volare su quella bicicletta gridando nei boschi mi rendeva migliore l?esistenza. Mi girai dal lavandino dove stavo lavando i piatti e vidi un'altra ragione per cui quel lavoro valeva il sacrificio. Stava entrando Alessandro, da piccoli eravamo stati amici ma avevamo cominciato a frequentarci di meno a 10 anni. Frequentavamo la scuola e non mancavo mai di guardarlo. Avevamo anche fatto palestra insieme l'anno precedente ed io lo sbirciavo spesso mentre si cambiava. Lui era grazioso ed io avevo una mezza cotta per lui, ed ora sembrava più eccitante che mai!Alessandro era un po? più vecchio di me, 6 mesi. Era un po? più minuto di me e più piccolo, circa un metro e settanta, ma questo non faceva che rendere più graziosa la sua immagine. Il suo corpo era sexy e magro, ma non scheletrico. La sua pelle era perfettamente abbronzata, color rame e c'era appena un accenno di peli sulle sue gambe, per non parlare del torace liscio e sottile. Aveva capelli abbastanza lunghi da precipitargli sugli occhi di quando in quando ed essere spazzolato via dalla sua piccola mano morbida. Gli occhi erano marrone chiaro e sembravano mostrare la sua anima quando ti guardava. Il suo piccolo naso era perfetto nella sua faccia di ragazzo. Le piccole labbra rosa facevano sembrare seducenti anche le più semplici parole e la sua voce era una combinazione morbida e sexy con un piccolo raspare nelle note basse.Fu allora che lui mi parlò ed io compresi che non lo stavo più sbirciando ma lo stavo fissando."Oh, lavori qui?" Disse noncurante."Si, avevo bisogno di un po' di soldi" Dissi mentre ammiravo le sue forti gambe, il modo in cui i suoi pantaloncini da calcio abbracciavano le sue anche ed il piccolo culo. Potevo vedere il contorno delle scapole attraverso la sua t-shirt sottile e più in su i corti capelli sulla nuca. Quando allungò il cartellino per timbrarlo, i miei occhi andarono al suo braccio ed alla sua mano e notai come le vene sotto la superficie liscia le facevano sembrare forti. Ora se avevo osservato tutto questo, perché le ragazze a scuola non l?avevano fatto? Poi ricordai che non l?avevo mai visto con una ragazza. Oh beh.. a me piacciono anche le ragazze e non ho una ragazza. Forse non vuol dire."Bello, potremo divertirci.", disse in risposta al mio lungo silenzio. Mentre mi passava davanti potevo toccarlo? Se l?avessi fatto ed avessi scoperto che era etero? Mi stava stuzzicando apposta? Era possibile sapesse quello che mi stava facendo?Tornai a casa, feci una doccia ed andai a letto. Era una calda notte d?estate ma io portavo i pantaloni di flanella del mio pigiama, mi erano comodi ed avevo bisogno di stare comodo. Stetti la sdraiato allo scuro, un tenue bagliore blu proveniente dalla strada illuminava la mia camera, una leggera brezza estiva passava per la finestra e soffiava sul mio torace nudo. Mi domandai cosa stava facendo Alessandro. L'immaginai nel bagno, mentre si spogliava lentamente. Si tirava via la camicia bagnata e la utilizzava per asciugarsi il torace sottile. Si tirava giù i pantaloncini da calcio e ne usciva. Il mio cazzo pulsava ed io lo strofinai dolcemente attraverso la calda flanella. Me lo immaginai in boxer ammirare il suo giovane corpo nello specchio. Alzai il culo dal letto e feci scivolare il pigiama alle caviglie. Mi sdraiai indietro e lasciai che la punta delle dita scivolassero delicatamente sul mio pene. Nella mia mente Alessandro apriva l?acqua della doccia, poi faceva scivolare via i boxer lasciando il molle uccello pendulo. Faceva correre le sue dita sulla testa circoncisa che cominciava ad irrigidirsi e crescere. Avvolsi una mano intorno al mio pene e cominciai a menarlo lentamente. Alessandro avanzava nella calda doccia, la sua erezione diritta di fronte a lui. Lentamente si lavava i bei capelli mentre ruscelli d?acqua cadevano sulla sua faccia e sul suo corpo sottile di adolescente. Io accelerai il ritmo e cominciai a sentire un formicolio nelle mie palle. Alessandro metteva una piccola quantità di sapone nella sua mano e cominciava a lavorare il suo pene, muovendo il corpo nudo e bagnato avanti ed indietro, spingendo il cazzo nella sua mano. Sentii la mia erezione pulsare e l?orgasmo arrivare. Tentai di resistere ma vedevo Alessandro chiudere gli occhi, inclinare indietro la testa e lamentarsi piano. Sussultava ed un fiotto di caldo succo di ragazzo si stampava sulla parete della doccia. Il mio pene eruttò, schizzando il mio torace e stomaco di caldo sperma. Crollai, esausto per l?orgasmo, le immagini di Alessandro si affievolirono rapidamente nella mia mente. Rimasi sdraiato cercando di riprendere fiato e presto mi addormentai. Piccole pozze di seme coprivano ancora il mio corpo, il mio cazzo era ancora nella mia mano.Fu una tortura lavorare con Alessandro il giorno seguente ma tentai di continuare come al solito. Ora sapevo di avere una cotta, ero innamorato. Alessandro ed io stavamo lavando insieme i piatti ed io tentavo di pensare a qualche soggetto di cui parlare per tenere la mia mente lontano dal suo corpo. Sì, come se fosse possibile! I videogiochi divennero il tema e scoprii che Alessandro condivideva il mio amore per quei giochi."Hai già giocato a Gran Turismo? " Mi chiese rivolgendomi il più grazioso sguardo di ragazzo."Non ancora, ma sembra fico" Risposi respingendo l?impulso di baciarlo."Lo è, l?ho provato la settimana scorsa. Perché non andiamo a giocare un po??"L?amore è una cosa strana. Era una tortura averlo vicino, volevo di più. Ne avevo bisogno. Accettai la sua offerta, lavammo rapidamente il resto delle stoviglie per poter andarcene.Era una calda sera d?estate ma aveva cominciato a piovere leggermente e noi dovevamo andare a casa di Alessandro. Bisognava fare almeno tre isolati, avvicinandoci notai che la casa era completamente scura."Hmmmm, mamma deve essere fuori questa sera", disse.Eravamo bagnatissimi, le nostre scarpe grondavano così ce le togliemmo alla porta. Lo seguii nella sua stanza e guardai i suoi piedi mentre camminava davanti a me. Anche i suoi piedi erano sexy! Piccoli ma non magri, la pelle era liscia ed indossava una piccola cavigliera. Tutto in lui era così maledetto grazioso!Il profumo della sua camera era stupendo. Il letto e le pile di vestiti emanavano lo stesso odore pulito, dolce come lui. Lui accese la Playstation e mi lanciò un joystik. Mi sedetti sul pavimento con la schiena contro il suo letto ed Alessandro lasciò cadere il suo joystik accanto a me. Poi rimase in piedi e si sfilò la camicia dalla testa. Dovetti farmi violenza per non emettere un chiaro anelito. Ora non indossava nient?altro che quei pantaloncini da calcio tanto sexy e si sedette vicino a me. Vicino a me!Fece il set up del gioco allungandosi spesso a pigiare un bottone sul mio joystik. Il suo profumo mi inebriava. Guardai le sue spalle lisce, il suo morbido torace da adolescente ed il modo in cui la pelle sul suo sottile stomaco si raggrinzò quando si sedette. Cominciava ad essere un problema riuscire a celare la mia erezione ed era quasi impossibile non piegarsi a baciare il suo corpo abbronzato quando mi si appoggiò per pigiare il pulsante d?inizio.Giocammo alcune partite ma io non riuscivo a tenere lui lontano dalla mia mente. Comunque non sembrava che Alessandro stesse prendendo troppo seriamente la corsa e presto stavamo correndo il più imprudentemente possibile. Lui cominciò ad ondeggiare da una parte all?altra con la sua macchina e mi urtava quando le nostre macchine entravano in collisione. Amavo la sensazione del suo corpo contro il mio. Andammo sempre più velocemente urtandoci ancora ed ancora, sbattendo l'uno contro l'altro.Improvvisamente la macchina di Alessandro si girò di fronte a me spedendoci ambedue fuori pista.Lui mi spinse lanciando via il suo joystik e precipitando su di me. Io ero appiattito sulla schiena con quel bel ragazzo, quasi nudo, sdraiato su di me. Ero gelato ed il sorriso si affievolì rapidamente sulle labbra di Alessandro. Ci fissammo negli occhi per quella che sembrò un'eternità. Poi lui si chinò e pigiò le sue labbra sulle mie.Immediatamente tutta la mia confusione, tutte le mie inibizioni e le ansie scomparvero. Mi sentii libero ed alleggerito come non lo ero mai stato in vita mia. Dapprima ci baciammo piano, Alessandro succhiò le mie labbra tirando indietro la testa, poi si chinò di nuovo in avanti. Le nostre labbra si aprirono e le nostre lingue scivolarono una nella bocca dell?altro. Il suo fiato aveva un sapore dolce come il resto del suo profumo. Feci scivolare le mani sui suoi fianchi e carezzai la pelle di seta della sua schiena, massaggiando le forti spalle che avevo tanto ammirato.Molto lentamente lui cominciò a muovere le anche, strisciando il suo cazzo contro il mio.Io inalai profondamente e questo incoraggiò Alessandro a baciarmi più appassionatamente.Fece scivolare una mano sotto la mia camicia e cominciò a strofinarmi il torace. La sua morbida mano scivolò sulla mia pelle liscia e le sue dita fecero piccoli cerchi intorno ai miei capezzoli. Pensai che sarei esploso. Non per un orgasmo ma solo per passione pura e semplice di quello che stava succedendo.Alessandro rotolò via da me sdraiandosi sulla schiena, tentando di riprendere fiato credo. Mi alzai in ginocchio e mi tolsi la camicia. Lui rimase sdraiato guardandomi con quegli occhi da fondere il cuore. Mi sbottonai i pantaloncini e mi alzai. Alessandro li afferrò e me li tirò giù insieme alle mutande con un movimento delicato. Mi sedetti sull'orlo del suo letto e lui era in piedi davanti a me, i nostri occhi non si abbandonavano. Misi le mani ai suoi fianchi, lo tirai più vicino e baciai il suo stomaco sodo. Quindi gli tirai giù lentamente i pantaloncini, scoprii che non portava biancheria intima. La sua erezione era splendida, 15 centimetri buoni, circonciso, roseo e che puntava verso di me. Foggiai a coppa le sue palle morbide e carezzai delicatamente il suo uccello con l'altra. Alessandro chiuse gli occhi ed inclinò leggermente indietro la testa. Io aprii le labbra e feci scivolare il suo bel membro nella mia bocca.Si lamentò quando cominciai a succhiare delicatamente. Era la prima volta che succhiavo un ragazzo, ed era il ragazzo più bello del mondo! Alessandro cominciò a far ondeggiare le anche muovendo il pene dentro e fuori della mia bocca.Dopo poco si spostò togliendo la sua carne meravigliosa dalla mia bocca. Alzai gli occhi e lui mi guardò. C'era più amore nei suoi occhi di quanto avessi mai visto in una persona. Io scivolai indietro sul letto, mi sdraiai e lui strisciò rapidamente su di me. Le nostre bocche ancora una volta si unirono ed io pensai che avrei potuto baciarlo per sempre senza staccarmi per respirare. Ma che bisogno c?é d?aria se hai questo giovane angelo.Il suo cazzo bagnato puntava di nuovo contro di me, ma ora eravamo ambedue nudi e la sensazione era intensa. Alessandro era stretto a me mentre cominciava a muoversi in giù sul mio corpo, baciandomi il collo, poi il torace, succhiandomi i capezzoli. Scese a baciarmi lo stomaco ed io sentii il suo cazzo pigiare contro la mia gamba, il mio pene era pigiato sotto il suo torace. La sua bocca trovò il mio cazzo e cominciò immediatamente a divorarlo. Io quasi saltai sul letto.La sua calda bocca bagnata succhiò la mia cappella, poi aspirò l'intera lunghezza. Mi mossi e tirai la sua gamba verso di me, posizionando il suo giovane uccello vicino alla mia bocca. Cominciai a succhiare velocemente e con forza, sperando di soddisfarlo prima di venire. I lamenti che uscivano dalla sua bocca ronzavano contro il mio pene e quasi mi portarono all?orlo. Succhiai più forte, ma il suo cazzo scivoloso era così buono nella mia bocca da portarmi sempre più vicino all?orgasmo. Ero così vicino all?orgasmo da sentirmi male, ma cercavo di resistere. Il suo pene si gonfiò leggermente nella mia bocca e capii che lui c?era arrivato. Mi lasciai andare ed esplosi nella sua bocca con un orgasmo che avrebbe fatto vergognare una serata di fuochi artificiali. Era troppo per Alessandro ed esplose nella mia bocca. Io tentai di ingoiare tutto il suo sperma ma era troppo! Ci contorcevamo e lamentavamo, le nostre gambe si agitavano tentando di tenere il cazzo dell?altro nella nostra bocca. Il suo caldo succo di ragazzo era la cosa migliore che avessi mai assaggiato.Poi restammo sdraiati succhiandoci il pene fino a che non ci diventò molle. Alessandro strisciò vicino a me e ricominciò a baciarmi.Le sue mani erano dappertutto sul mio corpo, era quasi pronto a farlo ancora!Chiaramente a 16 anni si riguadagna presto la forza. E le sue morbide carezze e baci erano tutto l'incoraggiamento di cui avevo bisogno. In breve ce l?avevamo di nuovo duro ed io decisi di prendere il controllo questa volta. Quando le nostre labbra si separarono cominciai a scendere baciando il suo collo ed il torace come lui aveva fatto a me. Gli succhiai i piccoli capezzoli rossi mentre lui mi carezzava la nuca. Gli carezzai il pene lentamente e gli baciai lo stomaco, poi posai un delicato bacio sulla testa della sua carne rosa. Mi posizionai tra le sue gambe, pronto a dargli il più lento ed attento pompino che sapessi fare. Leccai la parte inferiore del suo pene e presi solo la punta nella mia bocca dandogli alcune morbide succhiate. Poi ridiscesi leccando e mordicchiai con le labbra la pelle molle del suo scroto. Poi ebbi un'idea selvaggia. Una cosa che non avrei mai pensato di fare in vita mia. Mi alzai sulle ginocchia e tirai le sue gambe sopra le mie spalle.Alessandro aprì gli occhi e mi guardò. Pensai che stesse per dirmi di fermarmi, ma i suoi occhi erano pieni d?amore e sembravano dire 'fallo!' Mi bagnai un dito in bocca e feci dei cerchi delicati intorno al suo piccolo buco rosa. Alessandro ansimò e spinse indietro la testa. Sputai sulla mia mano e lubrificai la mia erezione palpitante. Lentamente appoggiai la cappella al suo caldo buco e diede una spinta delicata. Non pensavo che sarei entrato, ma lui si lamentò di piacere ed io decisi di continuare. Alcune brevi spinte e la cappella scoccò dentro di lui. Dolcemente scivolai dentro. Era più di qualsiasi cosa avessi mai sentito! Alessandro stava ansimando mentre io cominciavo a dare colpi corti e lenti. I suoi interni mi strinsero come nessuna mano o bocca avrebbe potuto fare. In breve stavo spingendo più velocemente e con più forza e stavo spingendomi dentro di lui.Lui mise le braccia intorno al mio collo e si alzò dal letto. Ci baciammo più profondamente che mai, i nostri respiri erano grandi aneliti. Io continuai a spingere sempre più forte e le nostre lingue si separarono. Alessandro inclinò indietro la testa fremendo. Capii che gli faceva male ma stava anche godendo più di quanto avesse fatto prima in vita sua. Lasciò andare il mio collo e precipitò indietro sul letto. Io spingevo più velocemente e più forte e lui artigliò le lenzuola. Ambedue ci stavamo lamentando con selvaggio abbandono ed io capii che Alessandro era vicino all?orgasmo. Cominciò a carezzarsi il cazzo che ora sembrava più grosso di prima. Pochi secondi e tutto il suo corpo si irrigidì e gridò forte. Ruscelli di sperma caldo eruttarono dal suo uccello sul suo stomaco e torace. I suoi muscoli interni mi afferrarono come non lo ero mai stato prima. Mi lamentai incontrollabilmente e sparai il mio carico dentro di lui con un orgasmo possente.Sembrò che fosse per sempre prima che finalmente separassimo, i nostri corpi aggrovigliati, e ci sdraiassimo uno vicino all'altro, tenendo vicini i nostri corpi nudi. Alessandro mi carezzò la schiena e fece correre le dita tra i miei capelli mentre io leccai via lo sperma dal suo torace. Ci baciammo ed in breve ci addormentammo.Mi svegliai un ora più tardi circa e capii che dovevo andarmene prima che la mamma di Alessandro ci trovasse a letto. Dovevo tornare a casa. Strisciai silenziosamente fuori del letto e cominciò a vestirmi. Guardai Alessandro addormentato, aveva sul viso una tale espressione di amore e pace! Una mano era posata al suo fianco, l'altra era appoggiata sul suo stomaco stretto. La coperta lo copriva un po? ma riuscii a dare una sbirciatina al suo pube castano, era così eccitante! Avrei voluto tornare a letto con lui e farlo ancora. Finii di vestirmi e prima di andarmene gli diedi un morbido bacio sulle labbra. Mi incamminai verso casa pieno di gioia, io ed Alessandro eravamo diventati più che dei buoni amici.
06-02-2021, at 11:18 PM
Alýntý
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